Grecia: La solidarietà è l’argine su cui si infrangerà la repressione statale

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Ricevuto 17/03/2021 via malacoda.noblogs.org

La solidarietà è l’argine su cui si infrangerà la repressione statale. Inizia il processo contro Vaggelis Stathopoulos per l’operazione repressiva dell’8 novembre 2019 (Atene, Grecia, 17.03.2021)

RADUNO DI SOLIDARIETÀ IL 17 MARZO 2021 ALLE ORE 9:00 ALLA CORTE D’APPELLO DI LOUKAREOS AD ATENE

NESSUNO RESTA SOLO NELLE MANI DELLO STATO

Il processo all’anarchico Vaggelis Stathopoulos inizia oggi, mercoledì 17 marzo 2021, alle 09:00, presso la corte d’appello di Loukareos, ad Atene.

La solidarietà è l’argine su cui si infrangerà la repressione statale

L’indagine si basa sull’esproprio di un’agenzia OPAP [impresa di scommesse e giochi d’azzardo], dove secondo la polizia una delle due persone che hanno partecipato è rimasta ferita, e sul ritrovamento, avvenuto nel corso delle indagini, di armi che sono state attribuite all’Organizzazione di Autodifesa Rivoluzionaria [Οργανισμός Επαναστατικής Αυτοάμυνας, OEA].

L’8 novembre 2019 durante un’operazione delle squadre «antiterrorismo» sono state arrestate tre persone e altre decine sono state interrogate, mentre avvenivano anche diverse perquisizioni domiciliari.

L’anarchico Vaggelis Stathopoulos, l’anarchico Myrto S. e un’altra persona sono stati arrestati. L’anarchico Dimitris Chatzivasileiadis è ricercato. Il compagno Vaggelis Stathopoulos e l’altra persona arrestata sono stati posti in custodia cautelare, mentre il compagno Myrto S. ha avuto accuse minori ed è stato rilasciato.

Con un testo dalle celle del GADA [comando di polizia ad Atene] il compagno Vaggelis Stathopoulos ha negato ogni coinvolgimento sia per quanto concerne l’organizzazione che per l’esproprio, mentre durante la dichiarazione rilasciata durante l’interrogatorio ha assunto responsabilità di aver aiutato, per ragioni di solidarietà, l’anarchico ferito Dimitris Chatzivasileiadis. Ecco, la solidarietà verso un anarchico ferito è una prova più che sufficiente per gli apparati dello Stato per qualificare qualcuno come «terrorista» al fine di poterlo accusare di una serie di atti secondo la legge 187A, la legge antiterrorismo. Questa non è la prima volta che il compagno Vaggelis Stathopoulos viene fatto oggetto delle attenzioni repressive della polizia e più specificamente dall’unità «antiterrorismo». Nell’aprile 2010 venne arrestato con una serie di accuse inerenti la partecipazione a Lotta Rivoluzionaria [Επαναστατικού Αγώνα, Epanastatikòs Agonas, EA], imputazioni che sono in gran parte crollate nel successivo processo [in cui ha avuto una condanna a 7 anni e 6 mesi]. La sua presenza attiva nel movimento anarchico è il motivo per cui è stato preso di mira, allora come oggi. Per l’autorità la solidarietà non è solo un concetto estraneo, ma è un valore ostile da colpire in ogni modo. L’atomizzazione, il cannibalismo sociale è la strategia da loro scelta.

Non potevano mancare i media che si sono impegnati in una peculiare competizione a chi venderà il miglior scenario di isteria terroristica. Scenario dettato, ovviamente, dall’unità «antiterrorismo» ma liberamente valorizzato dai «registi» dei mass media. Così, abbiamo visto «terroristi» assetati di sangue far saltare in aria ambulanze e seminare morte, super bombe, laser e cecchini. Non hanno esitato nemmeno ad approfittare dell’attività professionale del compagno Stathopoulos, insegnante di arti marziali, per produrre filmati e immagini spettacolari al fine di convincere il cittadino ordinario della colpevolezza del compagno, della sua «educazione alla guerra», ecc. Naturalmente, non hanno dimenticato di collegare questa vicenda con la loro teoria generale dei vasi comunicanti dell’«illegalità», squat, centri sociali universitari, organizzazioni, tutti insieme nella narrazione della soap opera poliziesca.

«Schiacciarli tutti, dunque, in nome della normalità» è la loro dottrina. E noi, da parte nostra, dichiariamo che resisteremo a questa «normalità» che vogliono imporre e che in questa lotta non c’è discrimine alcuno in termini di forme e mezzi di lotta.

La solidarietà con i compagni imprigionati e in generale con quelli perseguitati non è solo parte della nostra lotta, ma è inestricabilmente legata alla lotta per la rivoluzione, alla lotta per una società di uguaglianza e libertà.

Incontro solidale: mercoledì 17 marzo 2021 al tribunale di secondo grado in via Loukareos alle ore 09:00 (4° piano, aula 104Γ).

Libertà per l’anarchico Vaggelis Stathopoulos

Forza per l’anarchico Dimitris Chatzivasileiadis che si trova ad essere latitante

TERRORISTI E RAPINATORI SONO GLI STATI E I CAPITALISTI

Assemblea di solidarietà per i prigionieri, i latitanti e i militanti perseguitati

[Pubblicato in inglese da actforfree.nostate.net, traduzione italiana pubblicata in malacoda.noblogs.org].