Contributo per l’incontro internazionale contro le tecno-scienze

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Contributo per l’incontro internazionale contro le tecno-scienze (Italia – luglio 2019)

dell’anarchico Dino Giagtzoglou, prigioniero dello stato greco.

Compagni e compagne

Inizio questa lettera con una certezza. Sono sicuro che le nostre esperienze di vita sono molto differenti, così come lo sono i punti di partenza della lotta di ognuno di noi. Penso anche che con molti di voi esistano origini ideologiche differenti e disaccordi o contrasti su questioni individuali. Ma credo fermamente che la volontà di resistere ai piani del Dominio, nati dalla consapevolezza della profonda alienazione sociale che ci aliena da noi stessi e dalla natura nel suo insieme, e la passione rivoluzionaria per la distruzione della maga-macchina del Potere ci uniscano nella visione comune di un mondo libero dalle catene della civilizzazione. Studiando una varietà di analisi, coprendo chilometri ed eliminando con la pratica gli ostacoli del linguaggio – dal momento che riconosciamo l’esistenza di una comunità in lotta per la liberazione totale – possiamo realmente mantenere la fiamma della rivolta accesa e la scommessa della rivoluzione sociale aperta. Perciò mando una caloroso saluto al collettivo Resistenze al Nanomondo e a tutti i partecipanti all’incontro internazionale contro le tecno-scienze, esprimendo in anticipo il mio desiderio di colmare le lacune nella mia conoscenza, che la mia assenza indubitabilmente causerà, studiando le vostre riflessioni, le vostre conclusioni e tutti ciò che potrete farmi arrivare attraverso le azioni e le collaborazioni che deriveranno dal vostro fermento in Italia.

Ma affrontiamo le cose per gradi. Sono 21 mesi adesso, che sono in attesa di giudizio nelle prigioni greche per aver scelto, come molti altri combattenti nel mondo, di mettere in pratica le mie idee assumendo una posizione di battaglia nella guerra sociale e combattendo contro il potere, qui ed ora. Quindi sono in prigione per aver messo in pratica le miei idee oltre i limiti consentiti dalla legge e certo non per caso. Con la ferma convinzione che la rivoluzione sarà senza legge o non sarà, volevo dare un esempio concreto – in prima persona e al momento attuale – di ciò che possa significare solidarietà rivoluzionaria, oltre le dicotomie innocente e colpevole, legalità e illegalità, offrendo rifugio ad un compagno ricercato. Questo è il motivo per cui sono sepolto sotto tonnellate di acciaio e cemento, rischiando di venire condannato per gli attacchi “terroristici” con pacchi bomba a rappresentanti della UE, dirigenti di organizzazioni economiche e agenzie di rating del credito inviati nella primavera del 2017, con i quali ho negato ogni mia correlazione fin dal mio arresto ma per i quali le probabilità di essere condannato rimangono alte. Ovviamente nessuno è mai finito in carcere soltanto per aver deciso di lottare contro l’oppressione e lo sfruttamento. La mia situazione attuale è la prova concreta che ho commesso degli errori. Errori in alcune decisioni che ho preso riguardo sia a me stesso sia ad altri individui con i quali erroneamente sentivo di condividere una lotta comune. Errori che costano dozzine di anni di prigione, errori che potrebbero essere imperdonabili, ma di certo né essi né la prigione stessa possono cancellare la mia ferma determinazione a lottare, lottare, lottare… in ogni circostanza. Perciò posso respirare soltanto attraverso gli sforzi dei compagni che si trovano fuori dalle mura e continuano la lotta. Voglio sostenere tali sforzi perché attraverso di essi ispiro, posso essenzialmente esistere; io vivo per essi! E quindi è così che vedo anche questi tre giorni.

Ma è solo questo? E’ solo un incontro tra individui e gruppi in lotta? A mio avviso, sicuramente no. Avendo studiato solo una piccola parte del lavoro di alcuni degli oratori di oggi, so che si tratta di compagni che hanno fatto uno sforzo in più nell’analisi e nella critica del moderno paradigma tecnologico e non solo… Ma voglio enfatizzare l’aggiornata critica antitecnologica sviluppata dai compagni, insieme alle lotte individuali e alle rispettabili analisi su altri temi, non solo perché ricadono nell’argomento dell’incontro odierno, ma anche perché penso che sia qualcosa che troppo spesso manchi dal nostro più ampio ambito di lotta. Sfortunatamente, la critica della tecnologia (e parlo della tecnologia più sofisticata e complessa), che non è mai neutrale, ma che al contrario rappresenta l’espressione tangibile dal potere scientificamente strutturato, è molto sproporzionata rispetto alle condizioni che essa determina su un livello ambientale, sociale, politico ed economico. E se ciò che dico sembra una critica più generale verso il fronte radicale-rivoluzionario allora è certamente una critica che si rivolge anche verso di me personalmente. Io credo che in quest’area, non per evitare l’argomento entrando in altri campi, le nostre analisi (e per “nostre” intendo appartenenti ad un contesto più generale e certamente non agli oratori dell’evento) siano estremamente indietro, e di conseguenza la nostra lotta contro il Dominio è sia inefficace che maldiretta. Queste conclusioni sono brevemente documentate, ma io riconosco gradualmente le diverse manifestazioni di questo problema, che è chiaramente visibile intorno a noi, almeno in questa terra. In Grecia i compagni (anarchici o meno) che hanno studiato le moderne tecnologie e i modi in cui queste influenzano gli esseri umani e la vita nel suo insieme sono davvero pochi. Negli ultimi anni, in ritardo ma rapidamente, osservo con grande preoccupazione e timore lo sviluppo tecnologico, cercando di sviluppare un’analisi critica dello stato attuale del mondo civilizzato del Potere e le sue varie strutture, sistemi, istituzioni e meccanismi interconnessi, cercando e studiando il pensiero dei compagni che hanno gettato una luce su questa dimensione onnipresente della dominazione, sia che i loro strumenti analitici derivino da una prospettiva di lotta di classe, di ecologismo radicale o da una visione anarchica anti-civilizzazione.

Un avvenimento recente mi ha molto preoccupato: il 19-20 novembre 2018, soltanto due mesi dopo la Fiera Internazionale di Salonicco alla quale gli USA hanno partecipato come ospiti d’onore e durante la quale è stato ratificato un protocollo d’intesa, “Memorandum of Understanding”, tra Microsoft e la più grande istituzione universitaria in Grecia, AUTH, si è tenuto nella Sala Concerti di Atene vicino all’ambasciata statunitense, per la prima volta in questo paese, uno degli incontri dell’Università della Singolarità. Il giorno successivo nello stesso luogo si è tenuta la 20° conferenza mondiale InfoCom, che è un’istituzione per le telecomunicazioni, le tecnologie dell’informazione e i media del sud-est Europa. Si tratta dell’incontro annuale di dirigenti del mercato digitale che ha lo scopo di rendere effettiva la Trasformazione Digitale nell’era GIGAbit; il tema principale era lo sviluppo delle reti 5G. Inoltre quest’anno, dal 10 al 12 gennaio 2019, ha avuto luogo il 2° Simposio sulla Procreazione Assistita “Nuovi Orizzonti nella IVF”, ancora nella Sala Concerti di Atene, concentrandosi sugli ultimi sviluppi nella procreazione assistita e con la partecipazione di scienziati da tutto il mondo, trattando temi come l’attivazione in vitro del tessuto ovarico, la creazione del primo ovulo umano in laboratorio, la modificazione terapeutica in vitro dei geni, e le novità derivanti da un utilizzo più ampio del “Trasferimento del Fuso Materno” [Spindle Transfer] nella pratica clinica. A questa conferenza, durante una videoconferenza sul ruolo dei mitocondri nella procreazione, che è stata trasmessa in diretta online, dalla American Society for Reproductive Medicine a 7000 scienziati provenienti da 100 paesi, è stata annunciata la prima gravidanza indotta su una donna greca attraverso il metodo del trasferimento del fuso materno.

Qui voglio soffermarmi sul primo evento. Entrambe le giornate del Singularity Summit* sono state trasmesse in diretta streaming a molte università pubbliche ad Atene e della provincia greca oltre che ai collaboratori dell’Università della Singolarità e sulla facciata del “neutrale” centro nazionale di ricerca Demokritos, dove pochi giorni fa ad inizio luglio, in collaborazione con l’Università della Singolarità è stata organizzata per la seconda volta la Scuola Giovanile Estiva della Singolarità, per introdurre i giovani all’intelligenza artificiale e alle biotecnologie. L’importanza del Singolarity Summit, a prescindere da dove esso ogni volta ha luogo, è in conformità con altre iniziative industriali, industriali e di ricerca internazionali (ad esempio lo Human Genome Project e lo Human Brain Project e sicuramente la visione dell’IBM di uno Smart Planet), a mio avviso simile a quella delle conferenze della NATO e agli incontri di rilevanti organizzazioni internazionali del complesso industriale-militare, in quanto rappresenta un potente simbolo del dominio globale delle lobby tecno-scientifiche transnazionali. Voglio sottolineare il carattere multinazionale di questa organizzazione, nonostante su carta sia sotto l’egida Americana, perché contrariamente all’obsoleta visione anti-imperialista di un solo Impero assoluto, sono arrivato a pensare che una lotta spietata a livello mondiale contro i rappresentanti e le strutture del braccio armato della moderna civilizzazione, ovvero la tecno-scienza del Dominio, possa essere l’unico “anti-imperialismo” pertinente e coerente.

La Singolarità, in questo caso, è solo una figura retorica, una metafora, forse una tecnica di marketing, senza sminuire per niente l’importanza del crimine della singolarità che sta accadendo. Come forse già saprete, questo è un concetto derivato dalla Fisica, ovviamente svuotato del proprio vero significato per adeguarlo alla propaganda tecno-scientifica dell’epoca in cui è nato. Il responsabile originario di questo plagio (perché di questo si tratta) è il eclettico matematico e scienziato del computer John von Neuman (che, tra le altre cose ha fornito un significativo contributo allo studio delle reazioni termonucleari ed alla costruzione di una bomba all’idrogeno adattabile ai missili balistici intercontinentali), che parlò inizialmente della singolarità come risultato del progresso tecnologico, seguendo l’ipotesi del matematico Irving John Good sulla “macchina super-intelligente”, e definendo con essa il momento nello spazio-tempo terrestre cui l’Intelligenza Artificiale raggiungerà un livello di trascendenza maggiore della più alta intelligenza umana, e dopo il quale nessuna previsione sul futuro dell’umanità avrà più senso. Successivamente, la singolarità tecnologica divenne popolare anche grazie al matematico Vernor Vinge, mentre altri futuristi come i transumanisti Ray Kurzweil e Peter Diamandis, fondatori e amministratori dell’Università della… Singolarità, a loro volta abbracciavano questa teoria tecno-folle. Ad ogni modo, il vero crimine non è l’espropriazione di un concetto largamente diffuso nella comunità scientifica. L singolarità artificiale non ha assolutamente nulla a che vedere con l’essenziale unicità, varietà, diversità e la ricchezza illimitata e inesplorata del mondo naturale… E come potrebbe? L’Università, che è un think-tank della Silicon Valley ed ha la propria sede in un sito di proprietà della NASA, collabora con la DARPA del Dipartimento della Difesa statunitense, con il MIT e con i principali colossi dello sviluppo tecnologico mondiale, ed vede in Google il proprio sponsor principale, non potrebbe che essere un’organizzazione succhia sangue che ha lo scopo di accumulare profitti e potere, dietro la facciata di esperti all’avanguardia del progresso scientifico, finché i piccoli “eserciti” che essa addestra avranno colonizzato l’intera biosfera. Ovviamente, come per ogni singola innovazione tecnologica, anche in questo caso esistono pretesti in abbondanza (come il titolo del libro di Peter Diamandis). Pretesti e travestimenti riguardo gli abominevoli piani per il domani, frutto dell’immaginazione morbosa della peggiore interpretazione meccanicista e riduzionista del presente; mentre tracciando la loro genealogia autoritaria risaliamo alle loro origini culturali nell’Inquisizione e nella caccia alle streghe del Medioevo. Questo perché, tra gli altri, anche il “movimento” dei transumanisti e dei tecno-scienziati applica ed aspira ad espandere simili pratiche di interrogatorio di sperimentazione di tortura all’intera biosfera per poter completamente oggettivare, quantificare, standardizzare, strumentalizzare, automatizzare, omogeneizzare e domesticare la vita selvaggia e la natura, con un’ideologia inquietante a fargli da sostegno che cerca di propagarsi attraverso questi summit annuali in giro per il mondo. Sfortunatamente, tuttavia, non stiamo parlando di qualche “scienziato pazzo” o di “fantascienza”. La Singolarità si impegna ad allevare i migliori ricercatori e a preparare i leader mondiali per mettere in pratica i progetti per affrontare le cosiddette “grandi sfide dell’umanità”. In questo modo la tecnologia assume il ruolo di “salvatrice dell’umanità”. Cosa importa se tutta la sofferenza umana, l’inquinamento ambientale, la crisi ecologica sono responsabilità della società capitalista, industriale e tecnologica? Dopo tutto, la storia ci insegna che il progresso della tecnologia non porta con sé un mondo più felice o libero…

Molte volte i programmi di ricerca e gli esperimenti che su carta si presentavano come innocenti, insignificanti e innocui hanno storicamente condotto alle peggiori atrocità con effetti devastanti sull’uomo e sul pianeta. Esattamente gli stessi progressi tecnologici che vengono presentati attraverso applicazioni apparentemente benefiche e attraenti per la società civile vengono usati per scopi militari. La ricerca stessa viene iniziata per scopi militari e arriva nelle nostre case sotto forma di “innocui” forni a microonde, o di connessione internet (vedi ARPANET). Ad esempio, gli scienziati che scoprirono l’energia atomica ai loro tempi erano considerati ricercatori retti (uno di loro era effettivamente contro il Terzo Reich e la persecuzione degli ebrei) e la materia da essi studiata nel loro esclusivo campo di interesse (e isolata dal resto) un lavoro di ricerca neutrale, che portò al ben noto risultato della bomba atomica. E gli esempi di interconnessione di applicazioni militari e civili derivanti dai medesimi progressi nella ricerca tecno-scientifica non finiscono qui. Quindi chiediamoci come possiamo considerare una ricerca buona e un’altra cattiva, quando un piccolo e apparentemente irrilevante pezzo di essa può essere e viene impiegata per completare un puzzle più ampio di sviluppo, il cui disegno generale è sempre determinato dai potenti. Ovviamente, non tutte le ricerche sono egualmente significative o portano le stesse conseguenze, questo è chiaro. Ad ogni modo, non sono soltanto le ricerche ed i progetti nei campi specifici, ad esempio, delle nanotecnologie e dell’ingegneria genetica a poter essere usate per scopi nocivi (che verranno comunque presentati come di pubblica utilità, come opera delle istituzioni “caritatevoli” dei gruppi bancari). Fortunatamente alcuni compagni rifiutano facili conclusioni e analisi comode ed evitano di adeguare la realtà alla propria visione politica perché, sfortunatamente, la realtà è inesorabile. Una ricercatrice opera – sempre – all’interno del paradigma tecno-scientifico dominante. Non può sottrarvisi anche se fosse la persona più “morale” al mondo. I danni e i problemi causati da un sistema di dominio e sfruttamento non possono essere curati e risolti una volta e per tutte con gli strumenti e i metodi dello stesso sistema all’interno della sua struttura predeterminata. La ricerca scientifica non è mai neutrale. Anche se può essere temporaneamente impiegata per fini benefici (come la cura del cancro), la direzione dei piani del Dominio non può essere cambiata dall’interno. Ovviamente, ogni sistema partecipativo (come la democrazia) non solo ha bisogno di coloro che ricercano, eseguono, obbediscono e sostengono apertamente e proteggono il suo funzionamento, ma anche di chi – sempre all’interno di contesti accettabili – esprime dissenso, lo mette in discussione, lo critica, fa proposte alternative, lo migliora e pertanto allo stesso modo lo sostiene. Quando si guarda al mondo tecnologico da una prospettiva radicale, non dobbiamo scivolare nel ragionamento particolare, perché non si tratta di trovare soluzioni su misura per i nostri problemi personali o per la nostra comodità personale e riguardo all’intero spettro delle possibilità tecnologiche delle quali potremmo godere (o persino sfruttare nella guerra contro il potere) quotidianamente. Credo che la cosa corretta sia di non focalizzarsi sul singolo albero, ma sull’incendio che divora la foresta. Perché in definitiva, per essere liberi e non essere limitati da nulla se non dalle leggi della natura, tutti i laboratori, le fabbriche e le macchine dovranno essere distrutti esattamente come le prigioni…

Ma i tecno-feticisti fanatici della Singolarità, alla… Università, hanno un’altra opinione. La redenzione della natura umana (e non solo) viene portata avanti attraverso il nuovo “deus ex-machina” dei transumanisti: il Dio-uomo Cyborg. Così girano per il mondo indisturbati esibendo la propria mercanzia come soluzione a tutti i problemi del mondo. Per cui, sentiamo parlare di varie inconcepibili “toppe” da mettere sui vari buchi che la civilizzazione ha aperto nei corpi di tutti gli animali e nel corpo della Terra. Dalle interfacce cervello-computer per superare i naturali limiti umani agli “ecosistemi” statali digitali automatizzati come “soluzioni” per il cambiamento climatico, ai “trattamenti” per le malattie provocate dall’esistenza della civiltà industriale, fino all’immortalità. I transumanisti hanno una “soluzione” artificiale o robotica per ogni cosa, come hanno escogitato un’ideologia metafisica assolutista che detta la causalità della trasformazione degli esseri umani in trans-umani e poi in post-umani o il loro declino a sub-umani. In breve, essi affermano che i “difetti” fisici, i processi emotivi e biologici “superflui”, i problemi genetici e riproduttivi e le deficienze cognitive possono e devono essere eliminate attraverso l’intervento e letteralmente l’integrazione della tecnologia nel corpo umano, incluso il cervello. In un simile contesto la naturale procreazione umana diviene obsoleta o persino inutile, dal momento che i nuovi tecno-bambini con un’intelligenza tecnologicamente aumentata saranno in grado di riprodurre e pianificare la propria evoluzione. I figli e le figlie non apparterranno più alle proprie famiglie, comunità o ambienti naturali, ma saranno di proprietà di quelli che possiedono i laboratori in cui verranno costruiti o replicati. Di conseguenza, l’ideologia trans-umanista abbraccia con reverenza religiosa la fusione uomo-macchina. E poiché è noto che alcuni dei più grandi crimini contro l’umanità sono stati perpetrati in nome della religione… sarebbe “superfluo” dilungarsi oltre in questa sede sul trattamento che questi tizi hanno in serbo per il resto degli esseri viventi (sulle orme dell’antropocentrismo, che ormai ha qualche secolo), poiché ho già delineato cosa significhi per la natura umana questo assalto tecnologico. Per tutto questo e per molti altri motivi, le “personalità prominenti” dell’Università della Singolarità, insieme ad altri tecnofili, preparano il terreno – già reso fertile dalla dipendenza tecnologica contemporanea – attraverso queste conferenze nei vari paesi che visitano come un teatrino itinerante della comunità tecno-scientifica. L’aspetto più importante in ogni caso non è la presentazione dei loro piani ma la progettazione del futuro stesso, che anch’essa si svolge durante le loro sessioni! Non si tratta di campagne pubblicitarie e di fiere commerciali, né di “bazar” delle nuove tecnologie. Affatto. L’obiettivo finale di tutto questo, ovviamente, è il dominio e il completo controllo dei dati, delle informazioni, dei materiali, delle funzioni vitali, dei fenomeni naturali, delle riserve alimentari ed energetiche. Ma soprattutto il controllo del pensiero della gente, dell’idea che le persone hanno delle proprie relazioni tra di loro e con la natura, la loro percezione del mondo, poiché la mente è sempre stata il vero bersaglio…

Con tecnologie come quella GPS e RFID, sofisticati software di riconoscimento facciale, di “realtà aumentata”, l’Internet delle Cose (IOT), l’agricoltura di precisione e i sistemi Big Data e di cloud (il Next Internet), già ampiamente in uso e che si stanno diffondendo esponenzialmente, e il cui pieno sviluppo appare imminente, possiamo vedere che la convergenza delle varie tecno-scienze e delle tecnologie esponenziali con quelle appena nominate è molto più pervasivo e minaccioso delle tecnologie “smart” che inondano il mondo tecnologico. Tutto questo va ben oltre un mero upgrade, e si può dire che si tratta di una Dominio completa ristrutturazione dalle sue basi.. Pericolosa sia per gli umani che per l’ambiente naturale. E’ in effetti una “rivoluzione” che è stata definita come la Quarta rivoluzione Industriale ed è già in corso. Il suo elemento chiave è “l’armonizzazione” sia del mondo industriale che digitale. O la fusione della realtà fisica tangibile con la realtà virtuale del cyberspazio e qualunque cosa ne consegua. La costruzione di sistemi cyber-fisici, dove “fisico” è un concetto molto rilevante e fragile. Come risultato, l’organizzazione digitale e il controllo di tutti i sistemi globali – fisici ed artificiali, economici e sociali – in tempo reale da parte dei potenti in carica, possono far presagire soltanto una insormontabile distopia tecnologica… Con la prospettiva del monitoraggio dei pazienti attraverso dispositivi indossabili e sensori informatici da ingerire, i registri delle assicurazioni sociali e casellari giudiziari interconnessi con le banche ed altri enti pubblici o privati, e colloqui di lavoro tenuti da robot artificialmente “intelligenti” a rappresentare solo un assaggio di ciò che verrà. La convergenza di Nanotecnologie, Biotecnologie, Tecnologie dell’Informazione e Scienze Cognitive è la principale scommessa del XXI secolo per le aziende leader nel campo tecnologico – e non solo – a livello mondiale, e in certa misura sta già venendo realizzata. E’ anche il primo gradino della scala che conduce alla visione transumanista. L’ulteriore sviluppo e approfondimento della nanotecnologia, dell’ingegneria genetica e dell’ingegneria inversa, delle neuroscienze, della procreazione artificiale e della robotica, con una interazione diretta con il mondo informatico, plasma la prospettiva di una fusione radicale del cyberspazio con il mondo materiale su scala interplanetaria. Esse finiranno per convertire ogni essere vivente ed ogni ecosistema da organismi viventi e inaccessibili, complessi processi naturali e composti chimici in algoritmi e cifre in codici binari che potranno essere codificati e ridisegnati secondo la volontà di qualunque coglione al potere. Bytes, Atomi, Neuroni e Geni verrà tutto misurato nella bilancia scientifica e gli verrà assegnato un prezzo in base alla sua utilità nel tritacarne della civilizzazione.

Da quanto detto fin’ora, penso si comprenda che il mondo come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi stia subendo una graduale ma profonda trasformazione. Si potrebbe obiettare che la storia umana è piena di eventi, conflitti e cambiamenti che “hanno cambiato il mondo”, ma che la struttura fondamentale del mondo è rimasta la stessa per secoli. Vorrei ribattere ponendo come argomentazione l’ignoranza della maggioranza della popolazione mondiale, compresa la maggior parte di noi, riguardo la struttura dell’ordine tecnologico esistente, il funzionamento delle macchine e le capacità di apparati tecnologici complessi. Ovviamente questo non significa che le persone debbano essere considerate responsabili né che dovrebbero imparare a costruire, sviluppare e far funzionare apparati tecnologici complessi. A differenza del massiccio utilizzo della connessione internet, ad esempio, e dell’informazione che è ampiamente disponibile, noi “persone comuni”, anche se volessimo, non siamo in grado di conoscere il reale potenziale di tecnologie e scienze prima che esse vedano la luce e ricevano un buon grado di pubblicizzazione e che siano acquistabili sul mercato. Ma anche così, le potenzialità offerte attraverso la tecnologia al pubblico sono infinitamente minori del potere delle principali multinazionali del settore, un fatto che rivela, tra le altre cose, l’intrinseca disuguaglianza del sistema tecno-scientifico, dal momento che esso solitamente offre funzioni e capacità banali che le persone hanno sviluppato per millenni attraverso l’utilizzo dei propri sensi e della propria intelligenzaQuesti sono applicazioni e strumenti di importanza irrisoria se paragonati allo spettro di potere che le loro tecnologie offrono e forniscono ai padroni del mondo, e sono solitamente del tutto superflui dal momento che per migliaia di anni le persone hanno svolto le stesse funzioni e soddisfatto gli stessi bisogni senza di essi. Il fermento attorno ad un’invenzione tecnologica solitamente stimola illusioni e stupidità piuttosto che i sensi e l’intelligenza. L’illusione, ad esempio, che internet porterà alla liberazione dell’umanità e alla saggezza è completamente crollata. Non mi dilungherò sullo sviluppo di questa idea e sul suo crollo ora, ma gli esempi sono infiniti… E’ sufficiente ricordare gli eventi della Primavera Araba quando internet venne inizialmente utilizzato dagli insorti, ma che poi divenne evidente chi ne detenesse realmente il controllo. Il destino tecnologico è perciò scritto dalle élite che, in costante interazione con i centri di ricerca, le università, le istituzioni statali e le organizzazioni internazionali, dietro un’apparenza “innocua” e “innocente”, stanno pianificando il futuro del mondo. La collaborazione in continua espansione tra industria e ricerca non richiede più recinzioni di filo spinato e postazioni militari, perché prende forma dentro strutture del tutto legittime agli occhi dell’immaginario sociale. Se i database biometrici e del DNA (elementi integrati nella Carta del Cittadino che lo stato greco sta già preparando sotto la direzione dei suoi padroni stranieri come sostituto della carta d’identità) sono i primi mattoni nel mosaico del controllo bio-politico diretto e visibile, allora i sensori, i nano-chip, gli impianti invisibili costituiscono una griglia di dominio e sfruttamento vasta e profonda non solo per gli umani ma per ogni essere vivente. Le telecamere di sorveglianza e i sistemi di monitoraggio delle agenzie di intelligence militare e poliziesca sono “gocce nel oceano” di fronte alla prossima colonizzazione di ogni attività sociale, di ogni processo naturale, di ogni persone, di ogni animale e pianta, dell’acqua, del suolo e dell’atmosfera. Possiamo immaginare un futuro (non troppo distante) dove i confini tra pubblico e privato saranno troppo vaghi o invisibili, perché ogni cosa attorno a noi sarà in diretta connessione con i sistemi digitali del potere. Due rapidi esempi di una tale – semplice (eppure fino ad ora) – massiccia applicazione sono stati sviluppati negli stati dell’Estonia e degli Emirati Arabi Uniti. Ovviamente, la trasformazione precedentemente menzionata non riguarda solo la repressione dei ribelli. La repressione ed il controllo sociale sono semplicemente gli esempi più indicativi dell’essenza del Dominio. Come è noto, chi detiene il potere hanno sempre aspirazioni imperialistiche. La trasformazione del mondo perciò tocca a maggior ragione tutte le aree della vita sociale, anche i più intimi momenti della nostra vita privata, dai nostri pensieri ed emozioni più profondi fino agli aspetti inesplorati del mondo naturale, colpendo prima la vita selvatica e poi gli esclusi, i non istruiti, i deboli, i marginalizzati, fino ad eliminarli o a renderli ingranaggi dell’apparato sociale.

Il problema principale, per noi CHE VOGLIAMO LA LIBERTA’ e vogliamo lottare per essa insieme ad altre persone, è che la maggior parte della gente è favorevole e contribuisce a tale prospettiva quando non è addirittura attivamente coinvolta nel realizzarla. Perciò proveremo l’esperienza senza via d’uscita di una società totalitaria in cui da un lato le possibilità di resistenza e le decisioni di rimanerne fuori diminuiranno costantemente, mentre dall’altro sempre nuove applicazioni tecnologiche saranno rivendicate come un “diritto” e gli sforzi per accedervi e acquisirli saranno definiti “lotta” (come è già il caso della procreazione medicalmente assistita e della gestazione surrogata, che trovano sostenitori tra le tendenze postmoderniste e liberali come gli aderenti alla teoria queer e a quella trans-femminista). Affronteremo condizioni in cui chi non si adeguerà allo sviluppo tecnologico e ai suoi imperativi sarà automaticamente segnalato alle autorità attraverso Internet e i fuorilegge saranno probabilmente rinchiusi automaticamente dentro le loro case o macchine fino all’arresto e inviati ad un campo di concentramento… L’esempio della Cina fa da guida verso questa prospettiva grazie all’applicazione in via sperimentale di programmi di un sistema di crediti sociali basati sui depositi bancari, lo shopping nei supermercati, l’attività sui social media, il comportamento stradale ecc., ed ha sviluppato il più vasto sistema di controllo panoptico con innumerevoli telecamere e droni di sorveglianza (anche a forma di uccelli) direttamente collegati alla polizia e funzionanti attraverso le tecnologie di riconoscimento facciale; che è l’intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale. La Cina è stata accusata di rapimento da parte dei Musulmani Turchi, mentre dà maniacalmente la caccia ai dissidenti politici e alle loro famiglie, costituendo una rete di moderno “McCarthysmo”. Inoltre, essa amplia i propri esperimenti tecnologici attraverso la “cinesizzazione” del continente africano e utilizzando volti Nigeriani per affinare le tecnologie di machine-learning che sviluppa, per esempio, il colosso Alibaba e non solo. A proposito, è notevole che in questo momento, se non mi sbaglio, i maggiori investimenti nel mondo vengano fatti nel campo dell’Intelligenza Artificiale, creando un clima da Guerra Fredda tra Cina e USA (con alcuni ovvi esempi a dare l’allarme già dato dalla disputa per il controllo più che per il commercio dei nuovi network di telecomunicazioni 5G, che rappresentano la base per lo sviluppo delle “smart cities”) e ricordandoci di una guerra che probabilmente non si è mai conclusa e con conseguenze imprevedibili, proporzionale allo sviluppo e all’uso delle armi atomiche… Nel nostro continente, la Finlandia è all’avanguardia della sua crescita, avendo già sviluppato una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, pretendendo titoli e sovvenzioni dalla Commissione Europea, avvantaggiandosi della propria presidenza del Consiglio dell’Unione Europea dal primo luglio, per i mega progetti che sviluppa. Essa ha investito nella cooperazione con l’Estonia e la Svezia per diventare il primo “laboratorio” europeo per le applicazioni dell’intelligenza artificiale. Il direttore generale del Ministero dell’Economia ha dichiarato che la IA rappresenta la punta di diamante per lo sviluppo di una serie di applicazioni digitali, ovvero la governance digitale. Dirò soltanto che la compagnia finlandese Nokia ha detto che essa addestrerà tutti i propri impiegati nel campo della IA.

Ma quando parlo di totalitarismo tecno-scientifico non intendo che le macchine governeranno le persone, ma che chi avrà il controllo di tali macchine avrà un’autorità totalitaria talmente potente e diffusa che rovesciarli sarà impossibile, dal momento che né la conoscenza, né la libertà d’agire saranno disponibili per gli aspiranti ribelli per fermarli. Come già notato,lo spodestamento del Principe-Umano avverrà attraverso un nuovo “deus ex-machina”, l’uomo-divinità meccanico, o Cyborg, ma totalmente allineato e compatibile con i desideri dei potenti e con i bisogni dell’economia del libero mercato. La “libera” scelta degli interventi e delle modificazioni tecnologici di corpo e natura sarà data e predeterminata quanto la scelta di votare un partito politico piuttosto che un altro nelle elezioni democratiche. In conclusione, delegare le nostre vite ai giganti e ai padroni della tecnologia (dal momento che l’economia sta muovendosi sempre più rapidamente verso la completa assimilazione della tecnologia, se quest’ultima non ha già integrato la primasignificherà delegare la libertà e il benessere di tutta la biosfera alle macchine, per cui sarebbe saggio ricordare ciò che i Luddisti fecero a loro tempo, tranne per il fatto che la nostra stessa sopravvivenza e quella dell’intero pianeta sono ora letteralmente minacciate. Ecco perché dobbiamo capire cosa siamo disposti e in grado di fare e come combatteremo. Ecco perché l’importanza di questo incontro internazionale è enorme e spero che abbia le migliori prospettive in modo che con calma e responsabilità, senza arroganza e nello spirito della cooperazione e del rispetto di tutti i compagni, vediamo come possiamo elaborare congiuntamente piani per la distruzione di questa mostruosità autoritaria che è la moderna civilizzazione.

Infine, vorrei citare rapidamente e soltanto a titolo informativo quattro eventi che hanno catturato la mia attenzione e che voglio condividere perché mi hanno fatto sentire troppo turbato tanto quanto preoccuperanno voi se già non ne foste al corrente. Nonostante io in questa occasione non devo contribuire con analisi o critiche approfondite, vorrei portare la vostra attenzione sulla manipolazione genetica di bambine avvenuta in Cina, il trapianto robotico di utero in Svezia, la procreazione artificiale con trasferimento del fuso materno in Grecia e la creazione di un cuore umano per mezzo di una stampante tridimensionale utilizzando cellule umane recentemente in Israele.

Sono sicuro che alcuni di voi saranno sconvolti da tutto questo, ma credetemi, posso capire come vi sentiate e posso immaginare l’atmosfera soffocante che si sarà creata quando verranno affrontati certi argomenti e l’indignazione e l’angoscia per la direzione di questo mondo…

Vi auguro buona fortuna nelle vostre discussioni e una buona lotta!

Dinos


* Quest’anno i vertici SingularityU, tra gli altri paesi, si terranno di nuovo l’8-9 ottobre a Milano e l’11-12 novembre nella sala concerti di Atene

pdf: Contributo Dinos