Atene, Grecia: L’immediata risposta allo Stato per lo sgombero dell’occupazione “Vancouver”

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Ricevuto 07/11/2019

Atene, Grecia: L’immediata risposta allo Stato per lo sgombero dell’occupazione “Vancouver” (02/11/2019)

Ieri, 02/11/2019, dopo la manifestazione in solidarietà iniziata in piazza Victoria, noi (un gruppo di anarchici) abbiamo attaccato il checkpoint militare della MAT [polizia greca in assetto antisommossa] nelle vie Trikoupi e Tositsa per dare una risposta immediata allo sgombero dello squat Vancouver.

Intorno alle ore 15.30, un gruppo di 30 anarchici si è separato in due gruppi (di offesa e difesa) e ha agito come segue:

1) Il primo gruppo (offensivo) ha attaccato il checkpoint militare della MAT a Trikoupi / Tositsa con bottiglie molotov e pietre.
2) Il secondo gruppo (di difesa) ha aiutato il gruppo offensivo a tornare in un luogo sicuro e ha combattuto contro i poliziotti quando si sono messi ad inseguire i compagni.

Dopo gli attacchi, le porte solidali di alcuni edifici erano aperte per noi, quindi siamo andati sul tetto di questi edifici e abbiamo iniziato a lanciare ferro, fuoco e alcune cose pesanti sulle teste degli sbirri che ci stavano inseguendo.

Tutti i compagni che hanno compiuto l’azione hanno lasciato l’area al sicuro, ma siamo stati informati che i poliziotti avevano arrestato almeno due persone a caso ad Exarchia, accusandole dell’attacco.

La nostra risposta allo sgombero dello squat Vancouver dovrebbe essere molto chiara al regime:

1) La risposta alla violenza di Stato è la violenza.
2) La rioccupazione delle occupazioni sgomberate dal regime è uno dei nostri obiettivi principali.
3) Gli attacchi continueranno fino a quando la polizia non lascerà i nostri quartieri.

Inoltre, diamo la nostra solidarietà ai combattenti in Rojava e in Cile, che sono sotto l’attacco dei regimi turco e cileno.

Qualche giorno fa abbiamo avuto notizia che poliziotti antiterrorismo si trovano di fronte alla casa di un compagno e che lo hanno pedinato per le strade (un testo del compagno è stato pubblicato su athens.indymedia). Ciò chiarisce che il regime ha paura di coloro che lottano. Siamoo assieme ai combattenti imprigionati e quelli sfollati che sono sotto inchiesta da parte dello Stato.

Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.

Compagni

[Tradotto a partire dal testo pubblicato in actforfree.nostate.net].

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